venerdì 7 marzo 2008
Bellezza Trinidina
Non è facile dire se i trinidini siano belli. Soprattutto perché il tipo trinidino non esiste. La miscela etnica di questo posto è sconcertante, e passeggiando per strada mi sono trovata a scoprire e riscoprire in continuazione che è impossibile guardare l’aspetto fisico di una persona e dire: “Scommetto che vieni da Trinidad”. Neri africani, da tutte le parti d’Africa, presi sotto il dominio spagnolo e francese per la tratta degli schiavi. Alcuni altissimi, altri piccolini, alcuni neri-neri-neri, altri color cioccolato, altri più dorati, occhi tondi come noci, occhi oblughi con sguardi da tigre. E gli indiani d’India, cosiddetti East-Indians, tratti nelle West Indies caraibiche dagli inglesi che dopo aver abolito la schiavitù si sono trovati con i campi tutti vuoti. Donne con una grazia antica, bambini che ancora imparano l’Hindi prima dell’inglese, uomini che gestiscono i negozi di quasi tutta la città. Sopracciglia marcate, nasi delineati, occhi un po’ asiatici e il solito arcobaleno dei colori della pelle. Pochi bianchi timidi, che si spuntano alle conferenze e nei ristoranti e non si vedono mai per strada o nei negozi di Downtown, come se si sciogliessero al sole. Poi i Siriani e i Libanesi venuti a far fortuna, con i loro misteriosissimi tratti arabi. Un nugolo di cinesi silenziosi che si rendono invisibili in questa terra di grida e musica. E i tanti, tantissimi tipi misti con il sangue talmente mescolato che è ormai impossibile dire a chi somiglino, se non a se stessi. Comunque sì, molti, molti trinidini sono davvero belli.
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