Erano le cinque del mattino ed eravamo in macchina, solo io e lei. Mi aveva telefonato all'una di notte, chiedendomi dove fossi. Ero appena rincasata da un venerdi' sera senza infamia e senza lode al Coco Lounge, locale etseticamente gradadevole sulla Avenue, pieno di gente incamiciata dalla pelle chiara. Il posto sull'isola che piu' potrebbe somigliare a un locale di Milano, con le ovvie differenze. Con mia grandissima sorpresa, quell'ambiente mi aveva irritata da morire. L'avevo trovato cosi' ovvio, cosi' provinciale, cosi' vorrei-ma-non-posso. Dopo aver tentato di sfuggire alla noia abissale lasciando che un sedicente artista mi offrisse da bere, ho convinto la mia amica a rincasare.
Stavo aprendo la mia terza serratura quando ha chiamato Terry. Hai voglia di andare a ballare? Ho esitato un secondo, poi ho detto si'. Bisogna sempre dire di si'. Mezz'ora dopo ero allo Zen, a controbilanciare la serata con uno spettacolo opposto a quello che avevo assistito fino a quel momento. "Ecco dove vanno tutti i ragazzi neri il venerdi' sera", mi sono detta entrando. La discoteca enorme fa sempre uan certa impressione. Musica techno, un sacco di gente, ambiente dodgy. Luci colorate, coriandoli che piovono dall'altro, fumo bianco sparato ovunque. Il solito bacchanal di danze erotiche. Giovani che si divertono, giovani ubriachi, giovani che ti ballano addosso. E tu ci balli insieme, che e' tutto allenamento per il prossimo Carnevale. Io e Terry ci siamo divertite. Sorridevamo a tutti. Ballavamo con tutti.
Eravamo in macchina, esauste. Mi stava riaccompagnando a casa. "Hai presente quel ragazzino con la maglietta bianca, quello che praticamente e' diventato nostro amico?", mi ha detto. Si', avevo presente. "Non se lo aspettava, che fossimo simpatiche con lui. Non e' normale che una ragazza bianca e una ragazza alta, magra e red diano retta a un ragazzo nero. Questi ragazzi provano a parlarti sapendo gia' che verranno allontanati. E invece hai visto? Noi ci siamo divertite con loro". Io annuivo in silenzio, cominciavo a comprendere queste dinamiche. "Ma sai Vivi, io ho una filosofia di vita". Ha continuato lei. "Se quando parli con una persona, con qualunque persona, anche con un ragazzo in discoteca. Se mentre le parli la fai sentire come la persona piu' importante del mondo..." Ha fatto una pausa sorridendo, e poi ha completato la frase in modo candidissimo, ingenuo da non crederci. "Allora tutti saranno felici".
sabato 26 luglio 2008
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