giovedì 31 luglio 2008

Pirati

Oltre la punta nord-orientale di Trinidad ci sono delle piccole isole sparse che si protendono verso la costa del Venezuela. La gente ne parla dicendo "down the islands". Sono isolette brulle, non ci abita praticamente nessuno, c'e' solo qualche villa di qualche ricca famiglia Trinidina che ci va nel fine settimana. Mi piacciono tantissimo i loro nomi, ancora ispanici o indigeni: Hevos, Monos, Gaspar Grande, Chacachacare.

Ieri il musicista mi ha raccontanto una storia bellissima. Mi ha detto che l'ultima isola, quella piu' vicina all'America del Sud, l'isola piu' bella e piu' incontaminata, quella su cui non ci va mai nessuno. L'unica in cui non c'e' nemmeno una villa, c'e' solo una chiesetta antica e un antico ospedale e un lazzaretto. L'isola dal mare piu' azzurro, come Tobago. Apparteneva, tanto tanto tempo fa, alla sua famiglia.

Un suo antenato spagnolo era un pirata. Era stato mandato dalla Spagna, che a quel tempo controllava Trinidad, ad impadronirsi dell'isolotto. Lui ci era arrivato col suo galeone e l'aveva conquistato, e ancora adesso ci e' seppellito il suo corpo e quello di tanti altri membri della dinastia piratesca. Poi sono arrivati gli inglesi, che a quanto pare hanno soffiato alla famiglia il controllo di quel piccolo scoglio selvaggio, facendogli firmare un intricato documento con clausole a lettere piccoline.

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