venerdì 11 aprile 2008

Dottore

L’altro ieri sono andata dal dottore. Io odio I dottori, odio le medicine, odio prendermi cura della mia salute, ma ci sono dovuta andare. E come mi e’ gia’ successo piu’ di una volta, mi sono trovata con mia grandissima sorpresa a pensare che quello specifico dottore non era affatto un personaggio detestabile e vigliacco. Anzi mi sembrava posato, intelligente, professionale, Era intento a cercare di capire cosa avessi, mi faceva domande precise, mi spiegava le varie ipotesi, mi raccontava piccoli dettagli interessanti sul corpo umano. Abbiamo perfino fatto una breve chiacchierata sulla situazione della classe medica a Trindad, dei suoi rapporti con il governo, con l’ONU, con la shiera di medici volontari internazionali gestiti da Clarissa. Insomma un bel contatto.

Eppure mentre mi auscultava non potevo non pensare a quello che mi aveva detto Karen proprio prima che uscissi dall'ufficio. “Oh, vai dal dottore ONU? E’ anche il mio medico di famiglia, lo conosco bene. Un bravo dottore. Ma sai una cosa? E’ anche un appassionato di armi, va a sparare al circolo tutti i weekend. Ha sempre una pistola nel cassetto del suo studio. Un giorno una banda di ragazzi e’ entrata per cercare di derubarlo, e lui con molto sangue freddo ha impugnato la sua arma e ha sparato. In faccia. Al ragazzo che stava di fronte. Legittima difesa. Non dirgli che te l’ho detto, mi raccomando!”, ha ammiccato in conclusione. Io ero senza parole.

Eccola tutta qui, l’anima di Trinidad. Complessa, nascosta, misteriosa. Chi e’ chi? Dottore e assassino. Legittima difesa, d’accordo. Ma dottore e assassino. Mi auscultava il petto, mi spiegava come prendere le medicine, aveva tratti indiani e un accento pulito. Aveva sparato in faccia ad un ragazzo, la sedia su cui stavo seduta si era macchiata di sangue. Paese crudele, paese violento, paese del mistero insondabile. Mi spaventa e mi attrae, come la fiamma delle candele su cui mi piace appoggiare le dita e aspettare che si anneriscano, per poi allontanarle in uno scatto appena il fuoco raggiunge la carne viva.

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