Qui i capi delle gangs di delinquenti vengono chiamati "community leaders". In effetti sono dei leaders, nel senso che comandano loro. Della loro community, certo, del loro ghetto. Ma non solo. Questi capi hanno anche un certo potere quasi politco, nelle loro aree di dominio. Ne sono in qualche modo amministratori e rappresentanti. Nulla succede senza che loro lo vogliano. Le autorita' devono parlare con loro prima di poterci entrare. E poi ancora. Hanno un potere legale, dettano le regole, amministrano la giustizia. Avvengono tante efferatezze tra bande rivali, ma all'interno di un certo territorio i capi mantengono il controllo, e in un certo senso la sicurezza. Alcuni sono acclamati e venerati, sono visti come dispensatori di favori e di protezione. Donde la definizione di community leaders.
Qualche hanno fa il Governo ha deciso di fare una mossa furba. Ha chiamato i cosiddetti leaders a rapporto. Ha indagato su chi fossero, ha scritto loro una bella letterina, ha detto che li riconosceva come autorita' sul territorio e li ha invitati ad un incontro, tutti insime appassionatamente, con i media e tutto l'ambaradan delle visite ufficiali. Questi leaders, che nella maggior parte dei casi sono dei bulli semi-analfabeti e piuttosto suscettibili al plauso pubblico, vi ci sono precipitati. Fieri di essere riconosciuti come autorita' semi-ufficali nientemeno che dal Governo. Ci sono andati tutti, una ventina scarsa. Gli ufficiali li hanno accolti e fotografati. Non e' semplice vederli bene in faccia, normalmente. La visita ufficiale ha reso tutto piu' semplice, eccoli che sorridono alla macchina fotografica.
Tutto questo sara' successo tre anni fa. Da allora, chissa' come e chissa' perche', i community leaders sono stati tutti uccisi. Uno ad uno, con lentezza e precisione.
martedì 21 ottobre 2008
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