domenica 5 ottobre 2008

Civilizzazione

In Italia il centro commerciale o shopping mall è percepito come un luogo funzionale. Un sacco di negozi messi insieme, con anche il supermercato, e un parcheggio grande annesso. Nessuno, tranne forse qualche sociologo, pensa che i centri commerciali siano dei posti con particolare fascino. Nessuno, tranne a volte i ragazzini di periferia che non sanno dove andare, ci trascorre il sabato pomeriggio come se fosse un parco di divertimenti. Qui a Trinidad sì. Mentre l'Italiano alla ricerca della vecchia bottega, del negozietto privato, del ristorantino tipico, il Trinidino va a pranzo con gli amici nello spiazzo bianco-lattiginoso dei centri commericali, dove innumerevoli tavolini di plastica sono circondati da ogni genere di fast food.

E' una mentalità a cui guardavo con disprezzo, come segno di progresso tardivo e di incivilizzazione. Inutile aspettarsi di trovare qui la raffinatezza europea. Il Trinidino considera eccitante il solo fatto di trovarsi in un luogo dall'apparenza moderna, che lo faccia sentire "civilizzato". In modo del tutto analogo, il Trinidino trascura il fantastico clima tropicale per rinchiudersi in bar e discoteche al chiuso con aria condizionata. Fa molto USA, immagino. Per questo motivo uffici e ristornanti sono sempre più freddi, e più sono chic più l'aria condizionata è sparata alta. I baretti coi tavolini di fuori si contano sulla punta delle dita, e non esistono posti dove ballare sotto le stelle, tranne forse uno nella più turistica Tobago. E poi ancora, sempre per sentirsi civilizzati, i Trinidnini stanno cominciando a vestirsi all'Americana. Non mi riferisco ai soliti pantaloni larghi da rapper, ma anche a giacche imbottite e stivali di pelle o di pelo alti fino al ginocchio. Col caldo che fa!

Certamente l'argomentazione della civilizzazione ha un grande peso. Però piano piano mi sono resa conto che dietro l'amore per lo shoping mall c'è anche qualcosa di più. Me ne sono accorta quando ho cominciato pure io, che i centri commericali li odio, a volerci andare. A non vedere l'ora di andarci, addirittura. Perchè contrariamente alla caraibica downtown, l'insipido mall per lo meno è un posto pulito. Ha il pavimento tirato a lucido. Senza nessuno seduto in terra tra i rifiuti che chiede l'elemosina. Senza musica alta, senza disordine. Senza uomini che ti mangiano con gli occhi ad ogni angolo, idipendentemente da come vai in giro vestita. E' un posto dove non è necessario stare all'erta, dove tutto, per una volta, è normale. E soprattutto, contariamente a tutto il resto della città, dentro ad uno shopping mall ci si sente al sicuro.

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