lunedì 24 novembre 2008

Vela

Oggi ho la faccia tutta bruciacchiata. Ieri sono stata in mare tutto il giorno, su una barca a vela.

Una vera sailing class, con un maestro consumato dal sole, gergo tecnico (in inglese!) e una brezza leggera nel golfo di Paria. Una giornata lunga, chiara, illuminata dai riflessi del mare. Con Mister K, che io studiavo di sottecchi cercando di leggere se quel nuovo mondo di vento e di nodi gli stesse piacendo. Con Sissy e Caty, due ragazze europee con cui parlare e' cosi' semplice. E anche con Bran, ragazzo canadese amico di Terry di cui io avevo tantissimo sentito parlare, come lui aveva sentito parare di me, e finalmente ci siamo incontrati.

Montate le vele, inoltrati in mare. Tenuto il timone, fatti i bordi. Il maestro spiegava tutto, dalle tecniche da regata agli aneddoti da vita di mare. Noi gustavamo intensamente la ruvida semplicita' della vita all'aria aperta. Si alternavano giri di winch e giri di vento, vele, isole e sole bruciante. Silenzi salmastri, bicchieri di vino, orizzonti ondeggianti. Cime che bruciavano le dita, gambe che sporgevano dalla barca inclinata, piedi che sfioravano la superficie verde dell'acqua.

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