Ieri e' suonati il telefono di casa ed e' apparso Mas alla porta. Non lo vedevo da un po', ormai non vive piu' di sotto. Lo incontro salutariamente in giro, scambiamo due parole e via. Ieri non so perche' mi abbia chiamata, passava di li', voleva salutarmi. E gia' che c'era dirmi qualcosa. Non se ne sta piu' nella casa di sua nonna, quella a Laventille in cui sente gli spari mentre dorme. Ha litigato con suo zio, ha deciso di non tornarci piu'. E di non andare nemmeno da sua madre, quella vuole solo i suoi soldi. Una volta si era dimenticato li' un cofanetto con dei cd suoi e la madre ha detto che invece appartenevano al fratello morto, e se proprio li voleva glieli poteva ricomprare. A lei.
E' qualche giorno che vive da qualche amico, una sera ha dormito nel parco. Sta chiamando tutti quelli che conosce. Mi viene in mente la cosa che gli avevo fatto promettere, di chiamarmi se mai si fosse trovato a dormire per strada. Eccomelo qui davanti. Non so cosa fare, ho preso il suo numero, ho chiesto un po', ma non ci sono posti che conosco dove possa rimanere. Ho detto che se vengo a sapere qualcosa lo chiamo. So che se la cavera', se l'e' cavata per tutta la vita. Pero' che triste.
giovedì 27 novembre 2008
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