Sono appena tornata da un week-end a Tobago con le mie girlfriends. Sette ragazze di eta' compresa tra i tre e i trentacinque anni. La dolce Lea, mezza tedesca mezza indonesiana, che ha viaggiato per un anno intero zaino in spalla attraverso tutta l'Australia ma che ha conservato una delicatezza da fore di campo. La principessa Sissy, di origini e fattezze cinesi ma nata e cresciuta in Olanda, con i suoi vestitini deliziosi e le sue scarpette e la vocina da uccellino e innata eleganza, che ha abbandonato una carriera da avvocato per fare la volontaria in un posto a caso nel mondo. Trudy, trinidina nera, alta e bella, con rasta sottili, risata cristallina, una naturale energia positiva che emana parlando veloce, muovendo le mani. La sua amcia Cathrine, una presenza un po' piu' opaca, piu' chiusa in se' stessa. Terry, con i suoi foulard colorati ad avvolgere i capelli afro, il suo modo vivido e figurato di descrivere le cose, l'attitudine caraibico-bohemienne con cui vive nel mondo, raccoglie bacche sulla spiaggia e balla fino all'ultimo sgocciolio della notte. Sua figlia Neena Blue, bambina estroversa e ridente, abituata a conoscere una nuova persona ogni singolo giorno della sua vita, che mi chiama auntie Vivi.
Abbiamo fatto dodicimila cose in due giorni. Siamo state a chicchierare in un getty sul mare nel mezzo della notte, abbiamo fatto colazione con frutta tropicale in una terrazza sul'oceano, abbiamo passato una giornata in spiaggia a Pigeon Point, facendo fotografie, chiacchiere e tuffi. Siamo andate tre volte in tre giorni a mangiare pizza e gelato (vera pizza e vero gelato, che delizia!) nel ristorante italiano di Tobago, dove abbiamo fatto amicizia con camerieri e proprietari. Abbiamo fatto un road trip intorno a tutta l'isola, ci siamo perse sui monti, io ho guidato per la prima volta nella mia vita una macchina automatica e con la guida a sinistra in stradine di montagna piene di buche mentre le altre dormivano. Ci siamo fermate nei villaggi di pescatori, abbiamo guardato il tramonto sul mare in una spiaggia vuota con un solo masai bellissimo che correva sul bagnasciuga, abbiamo mangiato un quintale di tonno appena pescato sugli scogli. Abbiamo perso l'aereo e consegnato la macchina in ritardo. Abbiamo sentito un concerto jazz e poi abbiamo scoperto che tutti i musicisti erano italiani. Io e Terry abbiamo deciso di essere indifferenti alla nostra spossatezza e abbiamo tentato di andare a ballare ma siamo finite solo a chiacchierare con il proprietario di una discoteca meticco e sudafricano con un sacco di storie da raccontare, con un passato di soldato per le Nazioni Unite che ha servito nei Balcani e in Iran e che adesso apre discoteche e coltiva piante esotiche a Tobago. Ce l'ha anche fatta vedere, la sua ultima piantina, importata di contrabbando dal Giappone e alta solo un pollice. Ne era orgoglioso come fosse il piu' prezioso dei tesori...
lunedì 22 settembre 2008
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