venerdì 19 settembre 2008
Filmfestival opening night
Non ho ancora ben capito come, ma mercoledi' sera mi sono trovata a fare la hostess alla serata di apertura del Trinidad and Tobago Film Festival. Non e' stata una gran fatica, devo dire. Dovevo stare in piadi all'entrata con la mia amica Lea, indossando un bel vestitino e un bel sorriso. L'obiettivo era dare una parvenza di organizzazione e controllo sull'evento, che in teoria era strettamente riservato agli invitati. In pratica, ognuno si poteva infiltrare attraverso le porte del Movie Theatre semplicemente dicendo a noi due cariatidi che si era dimenticato l'invito in macchina. Per il resto del tempo, io e Lea siamo state libere di mangiare, bere, vederci il film, stare coi nostri amici e goderci la serata come qualunque ospite. Abbiamo cenato a popcorn e ci siamo beccate un'ora e mezza di filmone sul Venezuela di inizio secolo. Poi siamo andate con tutti gli ospiti in trasferta allo Zen per l'after-party al rooftop, la terrazza sul tetto molto glamorous, con luci colorate, vino bianco a profusione e camerieri indaffarati a servire involtini psudo-giapponesi. C'era un po' tutto il jetset di Trinidad, o meglio jetset artistico-cultiurale, dato che quello ben piu' potente politico-petrolifero vola troppo in alto per essere afferrato dagli organizzatori del filmfestival. C'erano molti soliti noti, e mi sono sentita una vera social butterfly volando di fiore in fiore al ritmo della musica jazz. Continuavo a pensare che era tardi e sarei dovuta andare a casa, ma non avevo il coraggio di interrompere quel piacere. Sono rincasata tardissimo con Terry e Felix, dopo aver follemente ballato sulle note di una cantante trinidina eccezionale che ha contagiato tutti i presenti con la sua elettrica magia .
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