In questo paese classista, la distinzione tra winners e loosers comincia a undici anni.
Il sistema scolastico di Trinidad segue ancora il modello britannico, cioe' e' fortemente basato sulla competizione. Con la differenza che tutto il resto qui è diverso dall'Inghilterra, e le vulnerabilità dei bambini svantaggiati non vengono compensate da un sistema sociale decente. Alla fine del ciclo della scuola primaria, tutti gli scolari sono chiamati a fare un grande test nazionale. Sara' a seconda del loro risultato che verranno assegnati o meno alle scuole di loro preferenza. Ciò vuol dire che sei sei un bambino o una bambina trinidina, il tuo destino viene definito per la prima e forse irreversibile volta prima ancora che tu abbia imparato che significa, la parola "destino".
A seconda del test sarà deciso se finirai in una scuola di serie A, di serie B o di serie C. Una scuola che dura 5 anni o solo 3. Che insegna materie teoriche o pratiche. E soprattutto, saranno decisi i tuoi compagni di classe, i tuoi futuri amici, le persone con cui ti identificherai. La media borghesia o delinquenti da ghetto. E se finisci nel gruppo dei secondi sara' difficle rimanere pulito. Ti si inserira' ad un certo livello della societa' di caste, e ti si daranno pochissime opportunita' per venirne fuori in seguito.
La storia assume contorni piu' malefici se si pensa che al momento scegliere le sue tre scuole preferite, il bambino non puo' semplicemente elencare quello che gli piacerebbe, perche' dovra' dare la precedenza ad alcune importanti considerazioni di natura strategica. "Mi conviene mettere tra le preferenze le tre scuole migliori del paese? Il mio punteggio sara' abbastanza alto da garatirmi l'ingresso in almeno una di queste? Devo stare attento, perche' se poi faccio male il test e ho mirato troppo alto mi ridistribuiscono loro in una scuola di loro scelta. Quindi forse e' meglio metterne solo una prestigiosa, e le altre due medie, cosi' almeno mi tutelo da brutte sorprese..." Si chiede quindi ai bambini di valutare il proprio stesso merito con la scelta delle scuole. E certamente alcuni di loro, magari con bassa autostima, magari con carnagione scura, magari con genitori "un po' assenti", si fanno influenzare dalle maestre che gli dicono "non ce la farai mai".
Il giorno dopo il risultato del test rappresenta per molti bambini il primo giorno della presa di coscienza del valore che d'ora in poi verra' loro attribuito. A quelli che sono riusciti a entrare nelle scuole migliori si apriranno i sorrisi di tutti. "Bravo, complimenti, ce l'hai fatta". A quelli che finiranno nelle scuole tecniche, quelle piu' corte, quelle popolate da bambini poveri e teppisti non spetteranno che esperessioni di muto rimprovero. "Hai fallito". Di fronte a quegli occhi torvi si rederanno conto di valere un po' di meno degli altri, si renderanno conto che sono colpevoli di qualcosa, anche se non si capisce bene di cosa.
A quel punto e' solo un passo. Se la societa' volta loro le spalle, loro volteranno le spalle alla societa'.
martedì 5 agosto 2008
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