martedì 26 agosto 2008

Isola

Lo scorso weekend sono andata alle isole. Ci siamo trovati ad essere un gruppetto di otto persone, in modo un po' causale. E' stato bello andarci in barca, mi sono seduta a pura sul legno rovente, e mi sono presa tutto il vento in faccia e gli spruzzi e il profumo di saldedine. Abbiamo scelto di andare sull'isola piu' lontana, quella piu' vicina al Venezuela. Vedevamo il continente davanti a noi, grande e verde che si poteva quasi toccare. Pensavamo al traffico di clandestini tra le due sponde, e ci chiedevamo quanto fosse grosso il Sud America. L'acqua era caldissima e torbida, perche' eravamo colpiti in pieno dalla corrente del fiume Orinoco che trasporta foglie, detriti e sabbia dal cuore dell'Amazzonia. Siamo stati in acqua tutto il tempo per non essere colpiti da migliaia di zanzare assassine. Abbiamo lasciato che le ore passassero, una dopo l'altra, su quello scoglio dimenticato. Avevamo musica e birre e nulla da mangiare. I musicisti cantavano giocosi. Io mi bruciacchiavo al sole e di tanto in tanto muovevo un passo di danza.

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