giovedì 7 agosto 2008

Il re di Laventille

L'altro giorno hanno ammazzato Cudjoe, l'ultimo dei grandi gang leaders di Trinidad. Operava dalla collina di Laventille, la zona piu' malfamata di Port of Spain. Controllava il territorio attraverso una fitta rete criminale, sovrano indisturbato della favela e di chissa' quanti e quali traffici. Quando lui dava un ordine, conveniva rispettarlo. Me lo raccontava Joe. "Ora che Cudjoe e' stato tolto di mezzo, il mio amico Jeff puo' riprendere a passare per quella strada laggiu'. Finche' Cudjoe era vivo Jeff doveva fare il giro lungo se non voleva ricevere una pallottola in testa. Gli era stato espressamente proibito in seguito ad una rissa con uno dei suoi scagnozzi".

Come tutti i leaders criminali, Cudjoe non era solo temuto ma anche sommamente rispettato. L'altro giorno c'era una trasmissione alla radio su di lui. Il conduttore cercava di farne un ritratto intervistandone i fratelli e altre persone che lo conoscevano direttamente. Gli ascoltatori potevano intervenire liberamente. Il telefono della redazione squillava in continuazione. "Cudjoe e' un santo!", gracchiava una voce femminile. "Quando mio figlio era nei guai e' lui che gli ha salvato la pelle". "Cudjoe era un grand'uomo!", urlava un altro. "Potevo chiamarlo a qualunque ora del giorno e della notte, potevo sempre contare su di lui!". In un paese in cui la polizia praticamente non esiste, in cui lo stato non interviene, in cui la legge ufficiale non riesce a penetrare nelle menti e nelle strade di periferia, spesso la giustizia e l'ordine vengono amministrate dal potere criminale. Ora che Cudjoe e' morto, tutti si chiedono che cosa succedera'.

Qui a Trinidad, quando la notte si vedono delle bottiglie di birra ai margini della strada riempite con un cencio bagnato di benzina e accese come fossero candele di vetro, significa che nei giorni immediatamente precedenti qualcuno e' stato ucciso di morte violenta, proprio in quel punto. E' un modo per celebrare la vittima, commuovente e spettrale al tempo stesso. Joe mi raccontava a bassa voce, mentre guidava nella notte. "Se tu potessi passeggiare per le strade di Laventille, vedresti centinaia di bottiglie accese, sparse per tutto il quartiere. Cudjoe e' stato ucciso tre settimane fa, ma tutta la collina sta ancora osservando uno strettissimo lutto".

martedì 5 agosto 2008

Scuola

In questo paese classista, la distinzione tra winners e loosers comincia a undici anni.

Il sistema scolastico di Trinidad segue ancora il modello britannico, cioe' e' fortemente basato sulla competizione. Con la differenza che tutto il resto qui è diverso dall'Inghilterra, e le vulnerabilità dei bambini svantaggiati non vengono compensate da un sistema sociale decente. Alla fine del ciclo della scuola primaria, tutti gli scolari sono chiamati a fare un grande test nazionale. Sara' a seconda del loro risultato che verranno assegnati o meno alle scuole di loro preferenza. Ciò vuol dire che sei sei un bambino o una bambina trinidina, il tuo destino viene definito per la prima e forse irreversibile volta prima ancora che tu abbia imparato che significa, la parola "destino".

A seconda del test sarà deciso se finirai in una scuola di serie A, di serie B o di serie C. Una scuola che dura 5 anni o solo 3. Che insegna materie teoriche o pratiche. E soprattutto, saranno decisi i tuoi compagni di classe, i tuoi futuri amici, le persone con cui ti identificherai. La media borghesia o delinquenti da ghetto. E se finisci nel gruppo dei secondi sara' difficle rimanere pulito. Ti si inserira' ad un certo livello della societa' di caste, e ti si daranno pochissime opportunita' per venirne fuori in seguito.

La storia assume contorni piu' malefici se si pensa che al momento scegliere le sue tre scuole preferite, il bambino non puo' semplicemente elencare quello che gli piacerebbe, perche' dovra' dare la precedenza ad alcune importanti considerazioni di natura strategica. "Mi conviene mettere tra le preferenze le tre scuole migliori del paese? Il mio punteggio sara' abbastanza alto da garatirmi l'ingresso in almeno una di queste? Devo stare attento, perche' se poi faccio male il test e ho mirato troppo alto mi ridistribuiscono loro in una scuola di loro scelta. Quindi forse e' meglio metterne solo una prestigiosa, e le altre due medie, cosi' almeno mi tutelo da brutte sorprese..." Si chiede quindi ai bambini di valutare il proprio stesso merito con la scelta delle scuole. E certamente alcuni di loro, magari con bassa autostima, magari con carnagione scura, magari con genitori "un po' assenti", si fanno influenzare dalle maestre che gli dicono "non ce la farai mai".

Il giorno dopo il risultato del test rappresenta per molti bambini il primo giorno della presa di coscienza del valore che d'ora in poi verra' loro attribuito. A quelli che sono riusciti a entrare nelle scuole migliori si apriranno i sorrisi di tutti. "Bravo, complimenti, ce l'hai fatta". A quelli che finiranno nelle scuole tecniche, quelle piu' corte, quelle popolate da bambini poveri e teppisti non spetteranno che esperessioni di muto rimprovero. "Hai fallito". Di fronte a quegli occhi torvi si rederanno conto di valere un po' di meno degli altri, si renderanno conto che sono colpevoli di qualcosa, anche se non si capisce bene di cosa.

A quel punto e' solo un passo. Se la societa' volta loro le spalle, loro volteranno le spalle alla societa'.

Upgrade

Ieri pomeriggio allo staff meeting il grande capo ha annunciato che la decisione e' stata presa. Trinidad e Tobago sara' ufficialmente dichiarata "Phase 1". E' seguito un attimo di silenzio, oramai ce lo aspettavamo. Non sono state necessarie troppe spiegazioni, nell'ONU tutti sappiamo cosa significa.

Phase 0 = Tutto OK
Phase 1: Esercitare cautela. I movimenti sul territorio devono essere approvati dal Designated Official.
Phase 2: Obbligo di rimanere in casa, non ci si puo' muovere senza l'approvazione del Designated Official.
Phase 3: Il personale internazionale e le loro famiglie sono raggruppati e sistemati in aree sicure. Le famiglie sono incoraggiate a lasciare il paese.
Phase 4: Sospensione del programma. Il personale internazionale che non lavora nel settore umanitario viene mandato a casa.
Phase 5: Evacuazione. Tutto il personale internazionale viene evacuato.

Sono mesi che il grande capo stava pensando di spedire la famosa lettera a New York in cui richiedere il passaggio da Phase 0 a Phase 1. Era stata frenata da considerazioni di natura politica. Non e' una bella pubblicita' per Trinidad, la cui economia e' basata anche sugli investitori stranieri nel settore energetico che spediscono qui il loro personale qualificato. Non e' un bel messaggio per il paese, che sta facendo di tutto per potersi definire "sviluppato" entro il 2020. Si teme una reazione stizzita da parte del Governo. E noi non vogliamo che il Governo se ne abbia a male, soprattutto ora che Trinidad e' un paese sufficientemente ricco da poter pagare di tasca propria tutte le agenzie ONU sul territorio, e che quindi paga i nostri stipendi. Il grande capo ha fatto di tutto per posticipare questo momento, ma non si puo' piu' negare l'evidenza. Ormai sono mesi che abbiamo la lista di posti dove non possiamo andare, e se ci andiamo e ci succede qualcosa l'assicurazione non paga. Trinidad e' Phase 1. Nulla di terribilmnete preoccupante, ma meglio mettere le cose in chiaro. Bisogna solo stare attenti e non prendersi nessun tipo di rischio.

venerdì 1 agosto 2008

Guinness

L'altro giorno è successa una cosa un po' strana. Ero in un locale, e ho incontrato per caso un tizio che avevo conosciuto mesi fa, a una serata con un po' di gente. E' venuto lì a salutarmi, mi ha detto due parole al volo, senza praticamente lasciarmi il tempo di interagire, e se n'è andato dicendo "torno dopo". Non mi aveva nemmeno dato la possibilità di presentargli il mio amico. Dopo un'oretta la cameriera arriva con una birra per me, dicendo che era da parte di "quel tavolo". Dopo nemmeno cinque minuti vedo che il tizio se n'è andato. Senza salutarmi, senza darmi la possibilità di ringraziarlo. Svanito. Giuro che non ho ancora deciso se sia stato un comportamento sexy oppure cafone.

PS: Porca miseria. Proprio quella sera il mio amico aveva deciso di offrirmi una Guinness, che è una bevanda che detesto. Il tizio quando è venuto a parlarmi ha visto che bevevo Guinness, e ha ben pensato di farmene consegnare un'altra. Solita Vivi-sfiga!

Spie

Ieri sera sono uscita con delle spie britanniche.

Uno e' il ragazzo di Tina. Un uomo sui quaranta, occhi azzurri freddi e acuti, capelli rapati a zero. Come quelli del suo amico di vent'anni più vecchio di lui. E quelli di tutti gli altri colleghi che ci ha presentato. Hanno tutti lavorato nell'esercito, in un modo o nell'altro. Sono accompagnati da qualche ragazza locale. Quando gli chiedi che lavoro facciano rispondono con battute fumose. Poi ti danno la versione ufficiale. Law enforcement. "Lavoriamo con la polizia, gli facciamo dei training, gli insegnamo come si lavora. Mettiamo a loro disposizione l'esperienza dell'Inghilterra". Non dicono chi li paga. Alle mie domande precise rispondono con un sorriso, forse cpiscono che che leggo fra le righe. "Lavoriamo per un'organizzazione inglese". Ma certo, signori. Un'organizzazione inglese, che manda quaranta ex-ufficiali e affini a fare training alla polizia di Trinidad e Tobago, così per fare un favore. Proprio a Trinidad dove passano le maggiori direttrici di traffico di droga del mondo. E di armi. E di donne. Sono quasi sfacciati.

Ma in fondo non è la prima volta. Anche a Bruxelles avevo incontrato qualche spia, me l'aveva segnalata il mio capo. Praticamente si presentano come tali, non ne fanno un gran mistero. Sono in giro con qualche lavoro di copertura a raccogliere informazioni. La maggior parte delle informazioni sono accessibili, basta fare le domande giuste alle persone che sanno le cose. E' un lavoro di pazienza. Deve pure essere di brutto divertente.

Romina

"Sei immersa in una selva di post-it mentali".

Mi guardo, analizzo, mi do' istruzioni.
Tutto cio' che devo imparare.
Tutto cio' che e' opportuno fare.
Vivi, concentrati e gioca bene le tue carte.
La posta in gioco e' alta.
Non ci si puo' permettere neanche una distrazione.

Dubbio

Come mai la parola che la capa di tutta l'ONU a Trinidad pronuncia piu' spesso e' "business"?