sabato 14 marzo 2009

Lopinot

Martin Lopez mi ha messo in mano due maracas, e ha dato a Mister K un piccolo strumento composto da un legnetto e un bastoncino. Poi, senza darci troppe spiegazioni, ha afferrato un chitarrino si è messo a suonare e cantare a squarciagola. Noi, senza sapere cos'altro fare, abbiamo cominciato ad agitare e percuotere i nostri strumenti, prima maldestrmente, poi sempre più entusiasmo. In men che non si dica, avevamo creato un concertino di parang, la musica di origine latina che è stata assorbita da Trinidad in qualche momento imprecisato della storia. Lui canta e noi suoniamo, lui e suona e noi cominciamo a ballare. La casetta-museo sulle montagne di Lopinot diventa un piccola festa a tre.

Quando la musica finisce, lui ci sorride e racconta. "Lopinot è un villaggio antico, fondato dal conte francese omonimo che aveva cento schiavi e un palazzo. La popolazione di Lopinot è ancora mezza indigena, li vedete i tratti centramricani?". Noi annuiamo, ancora inebriati dalla musica. "Ma soprattutto, Lopinot è la patria del parang a Trinidad, il vero cuore di questo bellissimo genere musicale. Sapete di chi sono queste fotografie nel museo? E sapete di di chi sono quelle statue nel giardino? Sono i grandi parranderos di Trinidad. Che tra l'altro sono miei antenati". Noi ci avviciniamo alle foto e lui ci enuncia orgoglioso i loro nomi. E poi, prima che ce ne andassimo per fare una camminata al fiume, ci dice bisbigliando. "E se tornate fra vent'anni, tra quelle quattro statue ci sarà anche la mia. La stanno già preparando..."

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