martedì 26 agosto 2008

Sparo

Ieri hanno sparato a uno dei fratelli di Mas. Girava spesso nel sottobosco, aveva 21 anni ma ne dimostrava di meno. A quanto dice Wilma, aveva una catena d'oro addosso. Non credo sia morto, ma piu' di cosi' non so.

giovedì 21 agosto 2008

Consolato

Stamattina sono andata al Consolato italiano per finalizzare le pratiche per la produzione di un nuovo passaporto, dato che il mio era stato rubato in Costa Rica. Quest'apparentemente sterile esperienza burocratica ha avuto i suoi spunti di interesse. Per esempio ho imparato (per molti sara' una banalita') che e' obbligatorio nelle nostre rappresentanze all'estero esporre le foto del Presidente della Repubblica. La cosa che forse non tutti sanno e' che la foto non viene mandata da Roma in una bella cornice uguale per tutti. Piuttosto, viene richiesto ai vari uffici di cercarsela online, 'sta foto, e di stamparsela a colori e di appendersela al muro. Artigianalmente. Un altro argomento succulento sono le bandiere. Contrariamente a quanto si possa immaginare le bandiere che sventolano nelle nostre ambasciate in giro per il mondo non sono inviate dalla madre patria, ben piegate e sigillate. Ci hanno provato, gli impiegati del Consolato di Trinidad, a chiederne un paio all'ambasciata di riferimento a Caracas. Caracas ha risposto che se la dovevano comprare da soli, tanto le bandiere italiane si vendono un po' ovunque. E poi ha commentato. "Ma si figuri se le posso inviare una bandiera, signora! Abbiamo appena mandato la nostra a rammendare!"

Orologi

A casa di Wilma c'e' un orologio per stanza, e tutti segnano ore diverse. Quello in soggiorno e' giusto. Quello sul dispositivo della tv via cavo, sempre in soggiorno, e' indietro di cinque minuti. Quello in cucina e' avanti di dieci minuti. Quello in camera di Wilma non lo so. Quello in camera mia non ho mai capito se e' due minuti avanti o due minuti indietro. Nessuno si prende la briga di sistemarli perche' tutti sanno leggerli a dovere. E poi sono indicativi di come il tempo e' percepito qui, in modo un po' flou. Come quando chiedi l'ora e ti dicono che sono "le dieci passate". Che puo' significare qualunque ora tra le dieci e le dieci e mezza.

L'unica cosa che i Trinidini fanno con puntualita' esemplare e' tutto cio' che ha a che fare con il Carnevale. Non sgarrano di un minuto. Ad esempio, ora siamo in Agosto e tutti si stanno gia' prenotando il loro costume, con sette mesi di anticipo. Ieri ci ho provato anche io. Una delle band piu' in voga ha dichiarato che per i non-card-holders (cioe' io, che non sono immanicata con nessuno!) l'unico modo per assicurarsi un costume era comprarlo online mercoledi' 21 agosto tra le 6 e le 9 del pomeriggio. Alle 6:15 tutti i costumi erano esauriti. Sono stati tutti puntualissimi.

sabato 16 agosto 2008

Self'-analysis in Beirut

Ho scoperto una musica bellissima. Un gruppo che si chiama Beirut. In realtà stavo cercano riprese della città di Beirut in youtube: avevo voglia di vedere che aspetto ha il posto del mondo dove più mi piacerebbe capitare. E invece sono incappata in un video di questo gruppo indie fondato da un ragazzo americano che ha lasciato casa e scuola per andare a scoprire la musica Balcanica. E dopo essere sopravvissuto a mille rocambolesche avventure in Bosnia, Sebia e Macedonia ha prodotto della musica fantastica, piena di violini e ritmi zingari e atmosfere dell'est. Ora si trova a Parigi, dove sta esplorando il cuore del vecchio continente, tutto intento a registrare video camminando per strade bianche e taverne microscopische e aggiungendo una francesissima fisarmonica ai suoi magici ritmi zingari.

Continuo ad ascoltare queste canzoni per cullare il mio pianto. Le ripeto in continuazione, facendomene ipnotizzare. Ho solo voglia di solitudine e bellezza. Ho bisogno di pensare e lasciarmi attarversare da quello che sento, cercare di diparlo e di capirlo, e viverlo dolcemente.

Ieri ho avuto un bel momento di introspezione, alla retreat ONU. La retreat, un concetto molto corporate. Una giornata coi colleghi fuori dall'ufficio per parlare degli obiettivi comuni e per conoscersi meglio. Mi sembrava una di quelle cose nauseanti all'americana, in cui le aziende sperano di far crescere i profitti stimolando gli impiegati a diventare artificialmente amici, portandoli a giocare a bowling e offrendo serate al pub. Invece è stata un'esperienza inaspettatamente piacevole., in cui ho imparato cose interessanti.

Ad esempio il nostro coordinatore ha spiegato che un famoso studio psicologico ha classificato le persone in quattro tipi sociali fondamentali, basati su due assi comportamentali. L'asserività e l'emotività.
Il poco assertivo e poco emotivo è un tipo analitico, chiuso e razionale, formale e preciso.
Il molto assertivo e poco emotivo è definito driver, buon comandante, efficace e pragmatico.
Il poco asserivo e molto emotivo è il tipo amabile, sensibile e paziente.
Il molto assertivo e molto emotivo è il tipo espressivo, estroverso e carismatico.
Poi il coordinatore ha chiesto a tutti di giudicarci a vienda alla luce di queste categorie.

Ricordo di aver fatto questo esercizio in passato, quando avevo circa tredici anni. A scuola tutti avevano detto che io ero indubbiamente una driver. Assertiva, sicura di me, responsabile e razionale, tendente ad essere seriosa, a volte arrogante. Dopo più di dieci anni di vita il responso è stato il contrario. Praticamente nessuno ha detto che sono assertiva. La metà mi hanno definito analitica, la metà amabile. Probabilmente a seconda di quanto hanno interagito con me. A cosa si deve questo cambiamento così radicale nel modo di essere percepita? Perchè ora vengo definta timida, poco sicura? Perchè parlo a voce più bassa? Perchè sono diventata più sensibile ai bisogni degli altri, ma meno capace di esprimre la mia opinione?

Forse perchè sono anni che mi metto in situazioni al di fuori della mia comfort zone. Ho obbligato me stessa a viaggiare e a ricominciare tutto da capo almeno dieci volte, ad essere sempre l'outsider, sempre l'ultima arrivata, sempre quella che non sa parlare bene la lingua, quella che deve imparare come funzionano le cose in un contesto diverso. Mi sono obbligata a fare tutti i tipi di lavori, a stare in città straniere senza soldi, a cambiare corsi uniersitari di modo da essere sempre quella che sapeva meno di tutti all'inizio, per poter imparare di più. Ho cercato di diversificare il più possibile la gente con cui uscivo fin dai tempi del liceo, dai ciellini ai punkettoni. Mi divertivo a fare nello stesso giorno un turno di volontariato negli ospedali e un giro al droga party in periferia. Mi sono convinta che la chiave di tutto è l'apprendimento e la crescita, e quindi più mi sarei messa in situazioni nuove più in fretta sarei cresciuta. Forse però tutta questa varietà mi ha un po' debilitato, mi ha fatto perdere l'orientamento. Molte volte penso che non so più chi sono, che non mi so più descrivere, e che non mi so più riconoscere.

Continua a suonare la mia musica, mi bevo il mio caffè solubile. Mister K mi voleva portare in spiaggia per l'ultima volta, ma c'è un acquazzone tropicale. Tutto è strano e contraddittorio nella mia fantasia. Mi sento ricettivissima, tutti i sensi mi si sono amplificati. Ho il mio braccialetto di cocco addosso, le tende blu ondeggiano davanti a me. Io devo fare delle scelte e giro su me stessa come una trottola impazzita, fragile e nervosa come musica zigana.

giovedì 14 agosto 2008

Oggi e' il 14 Agosto.

Oggi la mia vita a Trinidad ha compiuto esattamente 6 mesi.
Oggi sono arrivata a meta' della mia esperienza alle Nazioni Unite.
Oggi ho scoperto Mister K se ne andrà per sempre, tra meno di due settimane.

martedì 12 agosto 2008

Elements band launch

Su quest'isola irreale, il sogno capovolto del Carnevale e' il momento piu' importante dell'anno. Piu' di Natale, piu' di Pasqua, piu' di tutto il resto. Il ciclo dell'anno e' scandito ritmicamente dalle ricorrenze in preparazione del Carnevale, dall'esplosione selvaggia della festa, dalla calma postorgasmica dei mesi successivi.

Contrariamente all'analogo Brasiliano, qui i carri non corrispondono a scuole di samba, e pertanto non sono animati esclusivamente da ballerini professionisti. Ognuno puo' partecipare al Carnevale, e' una festa di tutti, che scuote tutto il paese nelle sue fondamenta. L'azione di prendere parte attiva al Carnevale si dice "to play mas", e in pratica significa iscriversi ad una delle bands che scorrazzeranno con carro, altoparlanti e ettolitri di alcohol per le strade di Port of Spain per giorni e giorni di fila. L'iscrizione puo' essere costosa, ma garantisce accesso illimitato alle bevande, un costume fatto su misura e soprattutto l'emozione impareggiabile di essere parte integrante di una festa senza precedenti.

Venerdi' scorso sono stata alla serata di lancio della linea di costumi per il Canevale 2009 di una band chiamata Elements. E' stata una grande festa, in un bel locale all'aperto vicino al mare con un sacco di musica, un sacco di gente e un sacco di free drinks. Verso mezzanotte e' incominciata la sfilata. Su un palco allestito ad arte hanno cominciato a discendere modelle e modelli bellissimi, che si muovevano ancheggiando in modo inconfondibilmente trinidino. Vestivano costumi meravigliosi, le ragazze in bikini, i ragazzi in pantaloncini. Tutti cosparsi di brillantini, paillette, architetture di piume sulla testa e sulle braccia come ali di uccelli mitologici, striscie di tessuto, stelle filanti, gioielli scintillanti, veli come petali di fiori tropicali, calzari dorati, disegni sul corpo, curve, ritmo e coreografie.

Io ero senza fiato. Ne avevo gia' visti a iosa, di costumi di Carnevale, in foto e in tv. Ma e' stato diverso vederli sfilare davanti a me, in tutti loro colori, in tutte le loro imprevedibili forme, su quei corpi cosi' belli, sinuosi e danzanti, con i coriandoli che cadevano dal cielo e i fuochi d'artificio alla fine... Tutto lo spettacolo emanava una sensualita', un'energia erotica, selvatica, esplosiva e primordiale, un'energia incommensurabilemenete gioiosa, festosa e ridente che sentivo riverberarsi potentissima nello spazio tutto intorno.

Mentre guardavo pensavo che era bellissimo. Che era la cosa piu' lontana dalla mia cultura a cui avessi mai assistito. E che se una semplice sfilata di costumi aveva il potere di provocare tanta emozione il Carnevale vero e proprio mi avrebbe schiantato il diaframma.

Grazie

Stamattina vorrei ringraziare molto calorosamente la mia meravigliosa amica Rima, che dal mezzo di una situazione di guerra ha trovato il tempo e la voglia di leggere interamente il mio blog, di perseguitarmi con messaggi fino a convincermi a riprendere a scrivere, di inviarne il link al suo amico scrittore Roberto Carvelli per farmi ricevere un commento professionale. Vorrei ringraziare Roberto, per aver speso del tempo a leggere le mie avventure nonostante non mi abbia mia incontrata, e per aver messo un link al mio blog sul suo sito personale. Vorrei ringraziare mia mamma per aver sconfitto a furia di insistere la mia reticenza (e la mia pigrizia!) e per avermi convinta a contattare la redazione del settimanale "A", che pubblica storie di ventenni in giro per il mondo. Stillwavesinyoureyes e' piaciuto. Il primo articolino estrapolato da uno dei miei ultimi post sara' pubblicato sul numero 35, in uscita il 28 agosto.